Esame avvocato 2020 ancora una proroga per l’utilizzo dei codici annotati

Esame Avvocato 2020 - proroga utilizzo codici annotati

 

L’esame avvocato 2020 vedrà con molte buone possibilità una ulteriore proroga che permetterà l’utilizzo dei codici annotati con la giurisprudenza. L’ingresso delle nuove regole per l’accesso alla professione forense stanno diventando un vero e proprio tormento che si ripete di anno in anno. Già nel 2018 avevo scritto un articolo nel quale evidenziavo le criticità delle nuove regole per l’esame avvocato e i motivi che hanno spinto il legislatore alla modifica (leggi qui). E’ dal 2014 che la legge 247/2012 subisce continue proroghe.

L’evoluzione normativa.

La legge 247/2012 (entrata in vigore il 02/02/2013) intitolata “Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense” aveva introdotto, tra le varie cose, anche delle differenti modalità di svolgimento dell’esame (senza i codici commentati ) ed aveva introdotto un corso obbligatorio di 18 mesi per i nuovi praticanti. Il tutto con un periodo di vacatio di 2 anni.  Gli articoli che riguardano le modifiche relative all’esame di avvocato ed al suo accesso  sono gli artt. 43; 46; 48 e 49. (Scarica qui gli articoli di riferimento della legge 247/12).

 Il testo approvato nel dicembre del 2012 ed entrato in vigore nel febbraio 2013 prevedeva con:

  • l’art. 43 l’introduzione del corso obbligatorio di 18 mesi per poter accedere sostenere l’esame di avvocato;
  • l’art. 46 l’eliminazione della possibilità di utilizzare i codici commentati;
  • l’art. 48 un periodo di 2 anni prima dell’entrata in vigore delle norme riguardanti l’accesso all’esame di avvocato con le seguenti parole: “Fino al secondo anno successivo alla data di entrata in vigore della presente legge, l’accesso all’esame di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato resta disciplinato dalle disposizioni vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge”;
  • l’art. 49 un periodo di 2 anni prima dell’entrata in vigore delle norme riguardanti lo svolgimento dell’esame di avvocato con le seguenti parole: “Per i primi due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge l’esame di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato si effettua, sia per quanto riguarda le prove scritte e le prove orali, sia per quanto riguarda le modalità di esame, secondo le norme previgenti”;

Le modifiche successive.

  • Il DECRETO-LEGGE 31 dicembre 2014, n. 192 (in G.U. 31/12/2014, n.302), convertito con modificazioni dalla L. 27 febbraio 2015, n. 11 (in G.U. 28/02/2015, n. 49), ha disposto (con l’art. 2-ter, comma 1) la modifica dell’art. 49 prolungando da due a quattro gli anni di vacatio legis;
  • Il DECRETO-LEGGE 30 dicembre 2016, n. 244 (in G.U. 30/12/2016, n.304), convertito con modificazioni dalla L. 27 febbraio 2017, n. 19 (in S.O. n. 14, relativo alla G.U. 28/02/2017, n. 49), ha disposto (con l’art. 10, comma 2-quater) la modifica dell’art. 49, comma 1, posticipando l’entrata in vigore della norma di un altro anno modificando la parola 4 con 5 (riferito agli anni)
  • Il DECRETO-LEGGE 25 luglio 2018, n. 91 (in G.U. 25/07/2018, n.171) , convertito con modificazioni dalla L. 21 settembre 2018, n. 108 (in G.U. 21/09/2018, n. 220), ha disposto (con l’art. 2, comma 3-quater) la modifica dell’art. 49, comma 1 posticipando l’entrata in vigore della norma di un altro anno modificando la parola 5 con 7 (riferito agli anni).

L’emendamento al decreto milleproroghe – esame avvocato 2020.

Il Deputato del PD Miceli, avvocato penalista e membro della II commissione giustizia della Camera dei Deputati, ha proposto i primi giorni dell’anno un emendamento al decreto milleproroghe approvato con decreto legge n. 162/2019 relativamente all’esame avvocato 2020. Questo emendamento (clicca qui.), prevede un’ulteriore proroga di due anni permettendo così ai candidati di utilizzare ancora i codici annotati.

(Fonte money.it) La notizia è stata diffusa dall’agenzia stampa Adnkronos che ha reso note le dichiarazioni del deputato PD Carmelo Miceli, addetto alla Commissione Giustizia alla Camera. Gli emendamenti in questione sono due:

  • il primo per l’estensione all’esame di avvocato 2020 dell’utilizzo dei codici con le annotazioni alla giurisprudenza;
  • il secondo contro il nuovo regime di iscrizione nell’albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori.

A riguardo, Miceli ha dichiarato quanto segue:

“In attesa di una necessaria rivisitazione della legge professionale, la temporanea conferma dell’uso dei codici commentati durante l’esame di abilitazione e quella dell’iscrizione alla Sezione dei patrocinanti innanzi alle magistrature superiori con il possesso dei soli requisiti temporali e di udienze trattate, sono proposte di assoluto buonsenso sulle quali auspico la convergenza di tutte le forze politiche.”

Aggiornamento del 12 febbraio 2020: l’emendamento è stato approvato dalla commissione giustizia della Camera.  leggi qui

Aggiornamento del 24 febbraio 2020: il disegno di legge  di conversione del decreto-legge  del milleproroghe è stato approvato alla camera dei deputati in data 20/02/2020. Ora il testo è passato al senato con il numero S 1729. Si ricorda che il testo dovrà essere approvanto entro il 29/02/2020.

Aggiornamento del 27 febbraio 2020: anche in senato è stato approvato il disegno di legge S.1729. Questo significa che la proroga di altri due anni per utilizzare i codici annotati con la giurisprudenza è diventata Legge. Ora si attende solo la sua pubblicazione. Scarica qui il testo (l’articolo di nostro interesse è a pag. 22 – 6 quinques)

Cosa attenderci per il futuro.

Come avevo già evidenziato in un altro articolo (leggi qui) è al vaglio delle varie commissioni parlamentari una ipotesi di riforma della professione forense che vedrebbe anche modifiche all’accesso alla profesisone.

Personalmente non comprendo bene il perché voler rendere sempre più complicato l’accesso alla professione forense quando in altri paesi europei è sufficiente la laurea e la pratica successiva. Certo è che questa danza delle proroghe è una farsa. Sarebbe a questo punto molto più semplice abrogare direttamente la norma che aveva previsto le modifiche di accesso alla professione forense e pensare seriamente ad un intervento più organico a livello europeo.

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