Esame avvocato – dal 2018 senza l’uso dei codici annotati

Sono passati pochi giorni dallo svolgimento dell’ultimo esame di avvocato con le vecchie regole, ovvero con la possibilità per i candidati di portare con se i codici commentati con la giurisprudenza. La Riforma dell’ordinamento della professione forense approvato con la Legge 247/2012, ha precisato che lo svolgimento delle prove scritte dovrà avvenire con l’ausilio di codici privi di commenti e citazioni giurisprudenziali. Ma cosa cambia nella preparazione del candidato? L’esame sarà più facile o più difficile?

Criticità del vecchio esame per diventare avvocato. 

Lo scopo con il quale era stata introdotta la possibilità per il candidato di utilizzare i codici commentati nel 1989 era quello di  formare un avvocato che sapesse  ragionare per risolvere dei casi concreti. Era un modo per premiare il ragionamento giuridico e non chi avesse avuto più memoria.

Purtroppo come alle volte accade anche le migliori intenzioni finiscono per dare risultati del tutto insoddisfacenti rispetto alle aspettative. Praticamente il tutto finiva per tradursi e concentrarsi solo nella ricerca spasmodica della sentenza di riferimento, senza guardare anche gli altri aspetti.

La preparazione del candidato:

non era concentrata sullo studio dei principi giuridici di maggior rilievo, ma sul come poter sfruttare al meglio il codice commentato e sul come riuscire a trovare la sentenza di riferimento nel minor tempo possibile.

I codici annotati con la giurisprudenza:

erano diventati strumento indispensabile per il candidato per superare le prove scritte. Erano diventati come dei medicinali salva vita per i quali non si badava a spese. In alcuni casi ne venivano comprati anche più di uno per materia nel dubbio che il primo non avesse al suo interno la sentenza di riferimento per la soluzione del caso prospettato.

Le scuole di formazione:

il loro scopo principale, per superare le prove scritte, era quello di individuare la sentenza di riferimento così poi da pubblicizzarsi dicendo frasi del tipo “anche quest’anno abbiamo centrato la sentenza del parere di penale/civile”. Che poi, è facile per centrare la sentenza…. Basta scaricare il maggior numero di sentenze dell’anno in corso e di quello precedente e la sentenza è stata centrata.

Senza l’ausilio dei codici annotati, superare l’esame di abilitazione per diventare avvocato sarà più difficile?

Ritengo di no.

Sicuramente l’esame scritto per l’abilitazione sarà profondamente differente. Se superare le prove scritte sarà più facile e/o più difficile dipende dal singolo candidato e dalla sua preparazione.

La nuova formula impone al candidato di abituarsi a ragionare e fare i collegamenti logici tra le varie fattispecie o istituti giuridici non potendo certamente riuscire a memorizzare e/o a ricordarsi decine e decine di sentenze. La conseguenza sarà lampante. Verranno redatti molti pareri differenti rispetto alla vecchia tipologia di esame che invece rendeva gli elaborati tutti simili tra di loro.

Per superare le prove scritte con l’ausilio dei codici commentati, non era comunque sufficiente trovare la sentenza di riferimento e affermare apoditticamente qualche considerazione giurisprudenziale presa direttamente dal codice (Leggi l’articolo “Esame di avvocato, come affrontarlo al meglio“). Era comunque necessario fare un discorso completo ed arrivare alla sentenza di riferimento mediante un ragionamento logico e non mediante un copia e incolla.

Come prepararsi al nuovo esame di avvocato.

Il candidato dovrà affrontare la preparazione all’esame di abilitazione in modo completo. Ovvero dovrà studiare i principi generali del diritto (sia penale che civile) con i quali esercitarsi a risolvere pareri motivati senza l’ausilio di sentenze. La giurisprudenza, che prima era il fulcro dello studio, ora diventa un complemento teorico per perfezionare ed adeguare il principio generale al caso concreto. Per avere spunti per una corretta preparazione leggi qui “Esame avvocato 2018 – come prepararsi agli scritti“. Per quanto riguarda il parere di diritto penale leggi qui “Manuale specifico per la preparazione all’esame di avvocato

Nulla cambierà invece nella preparazione dell’atto giudiziario. Una buona pratica e l’uso del codice non commentato  con la giurisprudenza sono sufficienti, non essendo mai capitati sino ad oggi dei casi talmente complicati da avere la necessità di consultazione dei codici commentati.

Conclusioni.

Ritengo che per poter superare le prove scritte sarà necessario uno studio che stimoli il ragionamento ed i collegamenti tra le varie fattispecie. Il candidato dovrà assimilare correttamente e fare propri  i concetti giuridici principali così da potersi orientare e svolgere correttamente l’iter argomentativo.

I casi pratici che verranno scelti saranno ovviamente risolvibili senza l’ausilio del codice commentato e conseguentemente non riguarderanno contrasti giurisprudenziali particolarmente complessi. Per esempio la traccia di quest’anno (2017) riguardante l’abbandono di persone incapaci era risolvibile anche senza l’ausilio del codice commentato.

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