Eppo – La Procura europea – che cosa è e come funziona

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L’EPPO ovvero l’European Public Prosecutor’s Office è la nuova procura indipendente dell’Unione europea. Ha iniziato la sua attività a partire dal 1° luglio 2021.[1] La Procura europea ha sede in Luxemburgo con 22 sedi decentralizzate presso i singoli Stati membri dell’Unione che hanno aderito a questa forma di cooperazione giudiziaria rafforzata. Degli attuali 27 Stati membri dell’Unione non partecipano l’Ungheria, l’Irlanda, la Polonia e la Svezia. Mentre la Danimarca ha rinunciato in modo definitivo di partecipare all’ANSJ (Area of Freedom, Security and Justice), gli altri Stati possono comunque entrarne a far parte successivamente. Il requisito fondamentale dell’EPPO è la sua indipendenza rispetto alle singole Procure degli Stati membri e non accettano alcun tipo di interferenza da terzi (siano essi Stati membri o altre Istituzioni europee)

Le funzioni dell’EPPO.

La Procura europea (EPPO). È responsabile di indagare, perseguire e portare a giudizio i reati contro gli interessi finanziari dell’UE[2]Per interessi finanziari dell’Unione Europea si intendono tutte le entrate, le spese e i beni che sono coperti o acquisiti oppure dovuti in virtù:

  1. del bilancio dell’Unione;
  2. dei bilanci di istituzioni, organi e organismi dell’Unione istituiti in virtù dei trattati o dei bilanci da questi direttamente o indirettamente gestiti e controllati;

L’EPPO ha il diritto di svolgere indagini ed esercita le funzioni di pubblico ministero presso i tribunali competenti degli Stati membri partecipanti, fino a quando il procedimento non sia stato definitivamente definito. 

Prima dell’entrata in vigore della Procura europea, solo le autorità nazionali potevano indagare e perseguire questi crimini, con tutte le difficoltà connesse nello svolgimento delle indagini transnazionali e quelle connesse al foro di competenza. Le strutture di coordinamento di polizia e di coordinamento giudiziario quali Eurojust, OLAF ed Europol non avevano i poteri necessari per svolgere tali indagini e per dare l’impulso all’azione penale.

Struttura e competenza territoriale.

La struttura è su due livelli. Il primo livello è strategico ed è composto dal Procuratore Capo e da un Collegio di Procuratori il cui compito è quello di definire gli obiettivi strategici dell’EPPO. Il secondo livello è di carattere operativo composto dai Procuratori Delegati e dalle Camere permanenti.

Le camere permanenti.

Controllano, monitorano ed indirizzano le indagini e le azioni penali condotte dai singoli procuratori europei.

I procuratori europei.

Supervisionano le indagini e le azioni penali di cui sono responsabili i procuratori europei delegati incaricati del caso. I procuratori Europei sono uno per ogni Stato membro aderente.

I procuratori europei delegati (PED).

Ogni Stato aderente all’EPPO ha previsto un numero proporzionato al proprio territorio ed alla propria popolazione di Procuratori Europei Delegati (PED). In Italia sono stati previsti 20 PED suddivisi in 9 sedi. A Milano, Napoli e Roma sono stati assegnati 3 PED, a Torino, Venezia, Bologna, Bari, Catanzaro e Palermo sono stati assegnati 2 PED[3]. I Ped Nazionali non hanno una competenza territoriale interna definita, la loro competenza è su tutto il territorio nazionale. Per esempio, il Ped di Roma si può occupare di indagini anche se il soggetto agente è di Milano. I Procuratori Europei Delegati hanno le stesse competenze e prerogative dei Sostituti Procuratori Nazionali in relazione ai loro reati di competenza.

Quali sono i reati di competenza dell’ EPPO?

Con il Decreto Legislativo n. 75 del 14 luglio 2020 è stata recepita in via definitiva la Direttiva (UE) 2017/1371 (cosiddetta Direttiva PIF) del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2017, recante norme per la “lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale”. La necessità è stata quella di conformare il nostro ordinamento ai criteri ed ai principi contenuti nella Direttiva 2017/1371. Da una parte mediante l’introduzione e l’ampliamento di fattispecie di reato volte a tutelare gli interessi finanziari dell’Unione; dall’altra attraverso un’ulteriore estensione dell’area della responsabilità amministrativa da reato delle persone giuridiche derivante dalla commissione di reati tributari che arrechino grave pregiudizio agli interessi finanziari dell’UE.

Ovviamente i reati devono necessariamente essere commessi da un cittadino di uno Stato membro dell’U.E. e, a parte il reato relativo all’IVA transfrontaliera, il reato deve essere commesso in tutto o in parte nel territorio di uno o più Stati membri dell’U.E.

I reati.

La direttiva PIF ha definito anche quali sono i reati che rientrano nel mandato EPPO. Questi, sia tentati che consumati, sono:

  • Frode IVA transfrontaliera (commessa in due o più Stati membri dell’Unione) che comporti un danno totale di almeno 10.000.000 di EUR
  • Altri tipi di frode che ledono gli interessi finanziari dell’UE quali per esempio:
  • in materia di spese relative agli appalti, (almeno allorché commesse al fine di procurare all’autore del reato o ad altri un ingiusto profitto arrecando pregiudizio agli interessi finanziari dell’Unione), ed in materia di spese non relative agli appalti quando l’azione od omissione è relativa:
    • all’utilizzo o alla presentazione di dichiarazioni o documenti falsi, inesatti o incompleti, cui consegua l’appropriazione indebita o la ritenzione illecita di fondi o beni provenienti dal bilancio dell’Unione o dai bilanci gestiti da quest’ultima o per suo conto;
    • alla mancata comunicazione di un’informazione in violazione di un obbligo specifico, cui consegua lo stesso effetto;
    • (solo in relazione agli appalti) alla distrazione di tali fondi o beni per fini diversi da quelli per cui erano stati inizialmente concessi. Ovviamente la distrazione deve ledere gli interessi finanziari dell’Unione;
    • (in relazione a spese non relative agli appalti) alla distrazione di fondi o beni per fini differenti da quelli per cui erano stati concessi ;
    • corruzione attiva o passiva che danneggia, o rischia di danneggiare, gli interessi finanziari dell’UE.
  • Indebita appropriazione di fondi o beni dell’UE da parte di un pubblico ufficiale
  • Riciclaggio e criminalità organizzata, nonché altri reati indissolubilmente legati ad una delle precedenti categorie

Denunciare un reato all’EPPO.

Tutti i cittadini dell’UE o di paesi terzi, i soggetti privati o le persone giuridiche possono denunciare un reato all’EPPO, purché sussistano ragionevoli motivi per sospettare che sia stato commesso un reato che lede gli interessi finanziari dell’UE. Non è necessario allegare o fornire prove dell’avvenuta commissione del reato. Sarà compito della procura Europea procedere all’acquisizione delle fonti di prova.

È possibile denunciare un reato alla sede centrale dell’EPPO a Lussemburgo in una qualsiasi delle lingue ufficiali dell’UE, tramite il modulo online «Denuncia di un reato all’EPPO». Non sono ammesse denunce anonime direttamente tramite il Form, mentre, se queste sono ammesse nel proprio Stato, è possibile farlo direttamente tramite il procuratore europeo delegato nel proprio paese.

Dopo la presentazione della denuncia, non si riceveranno ulteriori comunicazioni anche se è sempre possibile essere ricontattati del PED per ulteriori chiarimenti oppure, nel caso in cui il reato denunciato esuli manifestamente dalla competenza dell’EPPO, questa restituirà gli atti e la documentazione precedentemente fornita. Se i reati connessi ai fatti denunciati rientrano nella sua competenza, l’EPPO aprirà e svolgerà un’indagine senza indebito ritardo. Al termine dell’indagine, conformemente alle norme di ciascun Stato membro in cui è stata svolta l’indagine, l’EPPO potrebbe informare il denunciante dell’esito.

I diritti dell’indagato.

L’indagato dalla Procura europea ha le stesse facoltà e diritti di un indagato nazionale. Tanto per cominciare esiste la possibilità di sapere se si è iscritti nel registro degli indagati. (nel nostro ordinamento tale facoltà è disciplinata dall’articolo 335 del codice di procedura penale). Unica differenza è che in questo caso è necessaria la procura speciale e sia l’istanza che la risposta perverrà mezzo pec. Fatta la richiesta si otterrà la risposta da parte dell’EPPO entro 7 giorni. Qualora il certificato dovesse essere positivo verrà indicato il numero di procedimento e il nome del PED assegnato allo svolgimento delle indagini. Alla stessa pec sarà possibile inviare la richiesta per conoscere lo stato del procedimento. L’indagato ha facoltà di depositare memorie e richiedere di essere interrogato.

Note.

[1] La sua nascita è con il regolamento Europeo 1937 del 2017 scaricabile qui e il nostro ordinamento ha adottato il decreto legislativo n. 9 del 2021 con il quale ha adattato il nostro ordinamento alle prescrizioni del Regolamento Europeo.

[2] Tutte le entrate dovute in base al bilancio dell’Unione europea e ai bilanci delle istituzioni, organi, uffici e agenzie istituiti ai sensi dei Trattati.

[3] Alla data di uscita del presente articolo, non tutti i PED italiani sono già stati nominati. Mancano completamente nei distretti di Bari e Catanzaro ed è vacante un posto a Bologna.

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