Esame per diventare Avvocato – come affrontarlo al meglio

Esame avvocato - consigli per affrontarlo al meglio

Mi rivolgo a tutti i praticanti che devono affrontare l’esame scrito di avvocato per la prima volta, oppure a coloro che malauguratamente devono ripetere questa angosciosa esperienza. Proprio a questi ultimi vorrei dire di non demoralizzarvi, ripetere l’esame non è una cosa vergognosa, né tantomeno una calamità. L’esame in questione si supera non soltanto con una preparazione adeguata, ma anche con lo spirito giusto. E una cosa non può escludere l’altra.

Prima di scrivere questo articolo ho dato un’occhiata su internet per cercare di capire i consigli che vengono dati in generale. Bhe vi posso dire che alcuni li ho trovati proprio sbagliati, altri invece incompleti. Comunque tutti che parlano della redazione dei pareri e di come studiare. Nessuno che ha mai dato consigli su come affrontare l’esame sotto il punto di vista psicologico. Andiamo per ordine

In che cosa consiste l’esame scritto per diventare avvocato.

Tutti sanno che (ed infatti io non ne parlerò) l’esame scritto si compone di un giorno nel quale si deve svolgere una traccia di diritto civile, il secondo giorno si deve svolgere una traccia di diritto penale, ed il terzo giorno è dedicato all’atto. Nessuno invece parla dell’aspetto psicologico che ritengo essere lo scoglio principale da affrontare quantomeno per il primo giorno. Infatti, trovarsi in centinaia di persone ammassate tutte insieme in attesa, per poi entrare e cercare il proprio posto, ed attendere che cominci il tutto…. bhe è veramente snervante. Questo stress si riflette inevitabilmente sulla prova scritta.

Quando finalmente arriva la traccia si è già mentalmente stanchi e con poche risorse a disposizione. Se poi letta la traccia, ci si accorge che non è stata preparata si entra subito nel panico con un enorme rischio di mandare all’aria tutto il percorso di studio. Quindi cosa fare??? Personalmente ho trovato beneficio dall’isolarmi, dal non cominciare a parlare troppo con le altre persone e dal non far mie le loro paure. Questo perché purtroppo è naturale che in una situazione del genere le paure vadano ad amplificarsi e, se anche all’inizio un soggetto non ha alcuna paura di affrontare l’esame, puoi star certo che dopo una mezz’ora tra la folla la paura è venuta anche a lui.

Quindi

Arrivati dentro e trovato il proprio posto potrebbe cominciare con molta facilità il balletto delle previsioni sul tipo di traccia che potrebbe uscire. Molti candidati cominciano a tirare fuori tutti i tipi di amuleti possibili ed immaginabili ecc. ecc.. Ovviamente il consiglio è si di partecipare alla discussione (anche perché comincia ad essersi ristretta con i propri vicini di banco) senza però cominciare a pensare a tutte le cose che non conoscete o che non sapete benissimo… tanto è tutto inutile.

Mi pare scontato che chi dovesse avere una preparazione superba, non avrà mai paura dell’esame, ma quanti sono quelli che possono dire veramente “io conosco tutto???” Sicuramente ben pochi. Però una buona preparazione che vi permetta di essere più sereni e di rendere al 100% quella si che la potete avere.

Cosa studiare nello specifico.

La preparazione per affrontare l’esame di avvocato ovviamente deve vertere sui fondamentali delle varie materie per poi entrare nello specifico dei casi concreti e soprattutto delle più recenti sentenze della Corte di Cassazione anche a Sezioni Unite. I casi di cronaca possono dare uno spunto ma di certo non ci si potrà fossilizzare solo su quelli. I manuali sono sicuramente tutti ottimi, ma non sono neanche da disprezzare i riassunti. Infatti, se è pur vero che da soli daranno una formazione approssimativa, danno comunque una visione generale e complessiva della materia che consente al candidato di sviluppare successivamente tutti gli approfondimenti necessari per avere poi un risultato impeccabile.

On line si trovano anche diverse tracce d’esame, sia quelle svolte negli anni passati, che tracce nuove. Queste ultime ipotizzate da vari colleghi e/o associazioni che possono aiutare il candidato ad imparare ad impostare l’atto ai fini del superamento dell’esame.

A tal fine segnalo leggeweb ed accademialegge dove si possono trovare tracce d’esame. Iscrivendosi ad accademialegge.it, si potranno ottenere gratuitamente ulteriori tracce sia di penale che di civile.

Se voleste, potreste dare anche uno sguardo alla presentazione del manuale da me redatto a febbraio del 2018 leggendo qui “Manuale specifico per la preparazione all’esame di avvocato 2018

I corsi per l’esame di avvocato.

Prima di chiarire il concetto se i corsi siano utili o meno per il praticante che dovrà sostenere l’esame di avvocato, vi informo che io stesso sono all’interno dell’organico di un’associazione che effettua  un corso. L’Associazione si chiama accademialegge. Chi mi conosce (che vuol dire essere un grande avvocato e giurisdizione forense) sa perfettamente come la penso e pertanto potrà immaginare che se ho deciso di entrare a far parte di una squadra di professionisti per preparare dei corsi, è perché siamo sicuri di essere in grado di offrire un ottima preparazione senza lucrare sulla paura di affrontare un esame. Infatti, tanto per chiarire, AccademiaLegge è un’associazione senza scopo di lucro ed inoltre tutti i partecipanti al gruppo docenti non lo fanno per un ipotetico guadagno, ma per la passione che ognuno di noi nutre per il diritto e per il piacere di trasmettere questa passione a chiunque lo voglia.

Fatta questa dovuta confessione,  veniamo all’annosa questione se i vari corsi che esistono sul mercato sono utili o no.

La risposta non può essere che si.

Personalmente all’epoca lo feci anche io un corso (che comunque non mi soddisfò per niente, per vari motivi che non sto qui ad elencare). Lì non imparai tanto il diritto (quello lo si studia dai manuali), ma presi spunto per come si deve redigere un parere. Questo è importante perché durante la pratica nessuno ha mai redatto dei pareri. I corsi, oltre alla redazione di atti e pareri però devono far capire al praticante la metodologia su come affrontare l’esame soprattutto nel caso in cui una traccia sia difficile o tocchi aspetti di cui si sa poco. Insomma, oltre che aiutare nello studio dettando i tempi dello stesso, il corso (qualunque esso sia) dovrebbe dare consapevolezza al praticante di essere in grado di superare l’esame, dargli le basi per affrontare qualsiasi traccia. Scegliere un corso al posto di un’altro non è cosa da poco, si investono dei soldi e ci si aspetta che ci sia un risultato. A tutti consiglio di andare a frequentare i vari incontri preliminari, così da avere un’idea di chi avrete di fronte.

Le mie conclusioni.

Per poter superare l’esame per ottenere l’abilitazione è necessario studiare seguendo un percorso che va dal generale al particolare, non il contrario. I pareri veri e propri, fateli ma non studiate solo su quelli. Altrimenti avrete una visione troppo ristretta del caso specifico e se non vi dovesse capitare quel specifico parere che avete già svolto, entrerete nel pallone. Cominciate ad usare nuovamente la penna, altrimenti oltre alla tensione ed allo stress, si aggiungeranno anche i crampi alla mano. All’esame portatevi da bere (acqua) e da mangiare (evitiamo pizza con la mortadella che seppur buona, ungerebbe tutto e vi appesantirebbe inutilmente); stare seduti 7 ore non è una passeggiata per nessuno.

Per il resto non posso far altro che farvi gli in bocca al lupo 🙂

 

Per qualsiasi ulteriore informazione o domanda sull’argomento potete contattare in forma privata l’Avv. Daniele Ingarrica mediante il form presente nella pagina contatti . Per lasciare invece un commento visibile a tutti sul blog andare in fondo alla pagina.

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