Ti hanno hackerato o rubato il profilo social? Cosa devi fare.

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Rubare i profili social sembra essere una usanza molto frequente da parte degli hacker (leggi qui per la definizione di hacker). Molto spesso questa attività è fine a se stessa, per rubare dati o contatti. In casi non così frequenti, ma sempre numericamente alti, i profili hackerati vengono utilizzati dai malviventi per altri scopi. Tra questi la casistica evidenzia reati di diffamazione, revenge porn ed altri. Questo comporta anche delle responsabilità penali per il vero titolare del profilo rubato.

Come viene hackerato un profilo social.

Quasi sempre inizia tutto con un messaggio privato nella chat dell’applicazione social utilizzato. Il mittente di questo messaggio è un utente perfettamente sconosciuto. Il messaggio di solito contiene una richiesta di aiuto in quanto il mittente si trova in difficoltà di qualche genere con il proprio account. Viene paventata una procedura per sistemare la problematica che comporta di solito l’invio di un codice da parte del social stesso sulla mail personale e poi questo codice va fornito all’ignoto interlocutore. Così facendo l’hacker si impossessa del nostro account. A questo punto è impossibile per noi poter effettuare il recupero dello stesso in quanto gli hacker modificano la mail di riferimento. Come si legge nel messaggio, sarebbe stato Instagram stesso a segnalare il nostro contatto come possibile aiuto nei suoi confronti.

L’utilizzo del profilo rubato da parte degli hacker.

Gli hacker a questo punto possono tranquillamente utilizzare il profilo hackerato per gli scopi più impensabili ed illegali. Il minimo che possono fare è quello di rubare i dati contenuti nel profilo, per poi utilizzare quell’account per diffamare altre persone, per divulgare immagini personali (revenge porn) o pornografiche o ancora peggio pedopornografiche.

Il vero problema è che, ufficialmente, a commettere quei reati è il titolare reale di quel profilo e non quello reale.

Le responsabilità del titolare dell’account social.

Qualora dovesse cominciare una indagine nei confronti del vero titolare dell’account (magari identificato da un nikname composto con il suo vero nome e cognome), sarebbe facile per gli operatori giudiziari rintracciarlo. Molto più difficile se non impossibile sarebbe giustificare il fatto di non essere lui l’utilizzatore effettivo dell’account. Questo in quanto in linea generale social come facebook, instagram, twitter, telegram ecc. sono molto restii (sto usando un eufemismo) a fornire gli indirizzi ip che sono gli unici elementi per identificare il pc dal quale vengono inviati i messaggi. Questo significa che in caso di denuncia, il Giudice non potrà far altro che comminare una condanna per il reato corrispondente al titolare ufficiale del profilo hackerato.

Come fare per non rischiare di subire una condanna.

L’unica cosa per potersi tutelare in modo effettivo è presentare una denuncia per furto del profilo social alle autorità (polizia, polizia postale, carabinieri o direttamente in procura).

Questa prassi è confermata dalla sentenza n. 40309/2022 emessa dalla 5 Sezione Suprema Corte di Cassazione quando afferma che “E, infatti, questa Corte ha già ritenuto che l’omessa denuncia del c.d. “furto di identità”, da parte dell’intestatario della bacheca sulla quale vi è stata la pubblicazione di post “incriminati”, possa costituire valido elemento indiziario (Sez. 5, n. 4239 del 21/10/2021, dep. 2022, Ciocca, n. m.; Sez. 5, n. Sez. 5, n. 45339 del 13/07/2018, Petrangelo, n. m.; Sez. 5, n. 8328 del 13/07/2015, dep. 2016, Martinez, n. m.).”

È necessario fare una precisazione su una distinzione importante. Non si deve confondere l’identità di un social, come indicato nella sentenza citata, dall’identità digitale. Quest’ultimo corrisponde ad una identità rafforzata. Come per esempio chi accede ai profili di home banking mediante autenticazione a due fattori o ad altri siti che necessitano dello spid.

Conclusioni

Il furto di un profilo social, cosa apparentemente innocua se non per la disperazione dell’effettivo titolare che magari con fatica era riuscito ad ottenere una reputazione social ed un numero molto alto di followers (cosa che per alcuni può anche corrispondere ad una fonte di reddito), non può essere sottovalutato visto i rischi che si possono incorrere.

È necessario immediatamente sporgere una querela al fine di potersi tutelare da possibili azioni illecite poste in essere dagli hacker che hanno hackerato il profilo social.

Come avere una consulenza.

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