Cosa fare se trovo un cellulare, un portafoglio o un altro oggetto smarrito e me ne approprio

Cosa fare se trovo un portafoglio, un cellulare o altro, smarrire, trovare

Se trovo un oggetto smarrito da altri, che sia un cellulare, un portafoglio, un gioiello ecc. devo seguire i dettami del codice civile. Ovvero lo devo immediatamente portare alla Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale oppure presso l’ufficio oggetti smarriti del comune dichiarando dove e quando l’ho trovato ed in quali circostanze. Le conseguenze dell’appropriazione dell’oggetto possono essere anche molto gravi. Questo dipende dalle circostanze che possono essere anche da noi non conosciute ma che dovevano essere supposte.

Le conseguenze dell’appropriazione

Queste possono essere diverse: una sanzione amministrativa o la realizzazione di un vero e proprio reato. Questo dipende solo se il bene trovato è stato semplicemente smarrito dal proprietario, oppure se il bene è stato il frutto di un altro reato (come per esempio di un furto). Ovviamente per questa conseguenza più gravosa mi riferisco a beni che possono essere facilmente identificati come un cellulare (con il codice imei), un gioiello di particolare valore (al quale sono state fatte delle fotografie oppure quando è un pezzo unico) ecc.

Appropriazione di cose smarrite

Per tutti quei casi in cui il bene era stato semplicemente smarrito, fino a qualche anno fa era in vigore l’articolo 647 del codice penale che puniva chi si appropriava di cose smarrite con la pena della reclusione fino ad un anno e con la multa da 30 a 309 euro. Questo delitto, con l’entrata in vigore del D.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7, è stato depenalizzato. Oggi è prevista una sanzione amministrativa fino a ottomila euro per chi non osserva le prescrizioni della legge civile sull’acquisto della proprietà di cose trovate (vedi poi).

Ricettazione

Nei casi invece in cui il bene è stato oggetto di altro delitto, impossessarsi di quel bene trovato in giro, integra il reato della ricettazione. Questo prevede la pena fino ad 8 anni di reclusione ed una multa fino a 10.329 euro. Nei casi di particolare tenuità fino a 6 anni di reclusione e della multa sino a 516 euro.

Esempio: una donna viene scippata della sua borsa ed il malfattore, dopo aver preso i soldi dal portafoglio getta tutto in un cespuglio. Nella borsa, oltre ai soldi, c’erano documenti e cellulare. La signora va subito dai Carabinieri a fare una denuncia e indica il codice imei del cellulare oltre ai numeri dei documenti di identità. Le forze dell’ordine inseriscono nel loro database il codice imei. Qualora poi per qualunque motivo (una riparazione alla casa madre del cellulare, un controllo, o perché decidono che quel codice imei deve essere comunque tenuto sotto controllo o altro), le forze dell’ordine scoprono che il telefono lo sto utilizzando io, verrò denunciato per ricettazione.

La stessa procedura è valida per tutti quei beni per i quali è possibile effettuare una identificazione certa ed univoca. Come per esempio per gioielli fatti su misura, fedi nuziali con le incisioni all’interno ecc. ecc.. Ovviamente non per il semplice denaro a meno che il proprietario non abbia annotato i numeri di serie delle banconote!

Qualora si dovessero trovare dei documenti, potete anche effettuare delle ricerche su internet per cercare voi stessi i proprietari. nel caso n cui il proprietario dovesse essere un professionista iscritto in un albo potete anche trovarlo mediante il suo albo di appartenenza (clicca qui)

Cosa fare se trovo un oggetto apparentemente smarrito.

Come già detto se non voglio incorrere anche nella più blanda delle sanzioni corrispondente al pagamento di una sanzione amministrativa fino ad euro ottomila, devo consegnare l’oggetto agli organi competenti. Questo è quello che prevede la norma all’articolo 927 del codice civile. Viene redatto quindi un verbale nel quale viene descritto minuziosamente il bene e viene indicato il soggetto che lo ha portato.

Successivamente, se il bene non è oggetto di reato e quindi è stato smarrito, ai sensi dell’articolo 928 del codice civile, il ritrovamento del bene viene pubblicato sull’albo pretorio del comune per due domeniche consecutive e deve restare affissa per tre giorni ogni volta. L’articolo 929 prevede poi che trascorso un anno dall’ultimo giorno della pubblicazione senza che si presenti il proprietario, la cosa oppure il suo prezzo, se le circostanze ne hanno richiesto la vendita, appartiene a chi l’ha trovata.

Quindi qualsiasi cosa io abbia dichiarata come ritrovata, qualora nessuno la reclami, dopo 1 anni diviene di mia proprietà. Anche nel caso in cui io consegnassi una valigia con un milione di euro al suo interno.

Ricompensa

Il successivo articolo 930 del codice civile prevede anche una ricompensa nel caso in cui il proprietario del bene reclami l’oggetto smarrito. Colui che lo ha ritrovato può chiedere che il proprietario gli versi una somma che in linea generale corrisponde al 5% del valore dell’oggetto restituito[1].

Conclusione.

Premesso che ritengo moralmente ed eticamente corretto cercare di restituire un oggetto al legittimo proprietario, è la legge che ce lo impone.

Come avere una consulenza.

Nel caso si volesse ricevere una consulenza sull’argomento trattato cliccare qui.

L’Avvocato Ingarrica è contattabile tramite social al nick @avvocatoingarrica oppure nella pagina contatti.

Note.

[1] L’articolo 930 del codice civile recita: Il proprietario deve pagare a titolo di premio al ritrovatore, se questi lo richiede, il decimo della somma o del prezzo della cosa ritrovata. Se tale somma o prezzo eccede euro 5,16, il premio per il sovrappiù è solo del ventesimo. Se la cosa non ha valore commerciale, la misura del premio è fissata dal giudice secondo il suo prudente apprezzamento.

 

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